venerdì 29 ottobre 2010

I Dieci Giorni Che Sconvolsero Manchester (Volume II)


LA NEP (NUOVA POLITICA ECONOMICA): LA FINE DI UN SOGNO


Terminato lo slancio rivoluzionario, messe da parte le speranze sulle magnifiche sorti e progressive dell’umanità nuova, a Manchester inizia, come dopo ogni rivoluzione, il periodo della reazione termidoriana.. La società, che dagli albori nel 1902 era costituita secondo la formula dell’azionariato popolare e rappresentata dall’Assemblea del Popolo (ma che per partecipare alle competizioni internazionali si era trovata costretta nel 1991 a quotarsi sul mercato azionario londinese, creando allora una brigata di Guardie delle Rivoluzione che sotto il nome di Manchester United Supporters' Trust doveva vigilare contro takeover ostili..) viene scalata da ex cortigiani zaristi rimasti nell’ombra e riapparsi con l’appoggio della Cia.. E’ quindi il fantomatico miliardario americano Malcom Glazer.. nom de plume di Henry Kissinger già usato in alcune delle più cruente Operazioni Condor.. ad accaparrarsi il 97% della società nel maggio del 2005 e a decretare la parola fine all’utopia egalitarista dell’omnia sunt communia dell’Assemblea del popolo..


La Nep sovietica di Mr. Glazer prevede che per ottemperare all’acquisto del club si chieda in prestito alle banche l’intero ammontare (circa 800 milioni di sterline) del valore d’acquisto.. il Lancashire è definitivamente entrato nel vortice critico dell’economia del credito.. Simbolo di questa nuova direzione imposta dal/al partito è la figura di Wayne Rooney.. Nato a Croxteth, sobborgo sottoproletario di Liverpool da famiglia di discendenza irlandese, Rooney è stato fin da subito educato alle scuole del popolo.. lì gli è stata trovata la giusta moglie, Coleen, lì gli hanno insegnato il valore del sacrificio, lì ha conosciuto il minatore Alexey Stakhanov e da lui ha appreso che la libertà è una forma di disciplina.. Arrivato ancora minorenne a Manchester.. al termine dell’ultimo piano quinquennale, quello che ha preceduto la Nep glazeriana.. a soli 24 anni Wayne trascina nuovamente la squadra sul tetto del mondo..


Ironia della Storia.. il successo finale arriva a Mosca, nello stadio Luzhniki, a pochi passi dal luogo della presa del Palazzo d’Inverno.. e per di più contro il Chelsea borghese del dissidente russo Abramovich.. ma invece che il punto di partenza per la creazione di una nuova superpotenza mancuniana di matrice socialdemocratico-imperialista, sarà solo il canto del cigno della gloriosa res publica sovietica di Manchester.. In questo contesto la figura dell’artista del popolo Wayne Rooney è emblematica.. Di estrazione ortodossa, di ruolo in campo e di struttura fisica tipica della classe operaia che transita in paradiso (solo per accorgersi che all’inferno la compagnia è migliore..) alla maniera dei Gascoigne, Le Tisser, Merson.. quello che lo differenzia da questi altri eroi del lavoro comunisti è la sovrastruttura culturale.. Rooney fin da subito si distingue fuori dal campo per atteggiamenti individualisti che nulla hanno a che fare con l’indolenza o lo sperpero di talento tipico della forza lavoro sovietica.. e da non confondere con l’apatia e l’alienazione, tipicità del proletariato delle società capitaliste..


Wayne Rooney in campo è un fenomeno, la formazione stakanovista ne fa un giocatore che suda, lotta e corre al servizio degli altri, ma nella vita privata (quale ossimoro.. la vita è solo se è pubblica..) è al servizio di se stesso.. della sua industria privata (i contratti, i premi individuali, le sponsorizzazioni..) E così si arriva ai dieci giorni che sconvolsero Manchester.. E’ l’ottobre dell’anno domini 2010 e Wayne Rooney, come mai nessuno aveva osato fare prima di allora, dichiara pubblicamente il proprio dissenso dal rivoluzionario scozzese e padre della patria Sir Alex Ferguson.. quest’ultimo non lo impiegava sostenendo che fosse infortunato e Rooney, approfittando di una trasferta al di là del muro per giocare con la nazionale inglese, lo sbugiarda in mondovisione dichiarandosi abile ed arruolabile.. Gli inviati ed i corrispondenti di ogni quotidiano o settimanale si dirigono subito nelle isole Solovki, in prossimità dei campi di rieducazione lavorativa dove, da un giorno all’altro si aspetta l’arrivo del sovversivo e borghese numero 10..


Ed invece no.. non solo nel Mar Baltico non arriverà nessuno, ma addirittura è il monolite scozzese in persona ad essere costretto, su invito del Soviet Supremo ormai alla mercé di Mr Glazer, ad annunciare ufficialmente su Radio Kabul che Rooney non intende prolungare la sua militanza nel Manchester United e sarà quindi libero di spostarsi in occidente.. Dopo mesi di temporeggiamenti, avanzate e ritirate sul campo del rinnovo contrattuale, il vecchio comandante rivoluzionario deve annunciare al mondo la sua sconfitta.. E’ la fine.. Il giorno dopo lo stesso Wayne comunica che il Partito non è in grado di dargli le sufficienti garanzie etico-politiche prima ancora che economiche e che pertanto lui se ne andrà.. E’ la fine..


Ed invece no.. Passano pochi giorni e Sir Alex e Wayne, abbracciati e sorridenti, firmano sulla Piazza Rossa di Manchester di fronte al Cremlino (in omaggio al contratto con la A&M siglato dai Sex Pistols fuori da Buckingham Palace..) un rinnovo contrattuale quinquennale.. E’ la vittoria.. L’ennesima grande vittoria dell’ex tornitore e sindacalista scozzese.. il raffinato stratega il cui annuncio della sconfitta era solo la mossa decisiva per lo scacco matto.. Senza dimenticare il contorno.. come i cosacchi incappucciati che aspettano Wayne sotto casa.. le lettere minatorie che se solo si fosse prestato attenzione erano tutte su carta bollata ufficiale del ministero delle poste sovietico.. la Pravda che pubblica le confessioni peccaminose di prostitute sollazzevoli e gaudenti che hanno passato la notte con un Rooney per nulla penitente.. E’ la vittoria..


E invece no, è solo la certificazione definitiva della fine della res (non) publica sovietica del Manchester United.. è l’attestazione del passaggio del Manchester United nell’economia di mercato capitalista.. è definitivo soccombere del Soviet Supremo di Carrington all’ammaliante economia del surplus.. è lo sprofondare nel baratro della società dello spettacolo rappresentata dalla persona di Wayne Rooney e in quello del calcio moderno impersonato da Mr. Glazer..


EPILOGO


Ma nel frattempo un manipolo di valorosi eroi fedeli alla linea dell’idea originaria che portò alla rivoluzione.. dopo un lungo esilio messicano (in cui tra l’altro il loro capo fu trucidato..) si sono nel frattempo riorganizzati e da qualche anno hanno dato vita al Fcum (Football Club United of Manchester..) una brigata di allegri combattenti internazionalista, sognatrice ed utopica.. aperta al dialogo con i non-allineati e fautrice della rivoluzione permanente.. e addosso le maglie gialloverdi del Newton Heath.. Newton Heath è posto dall’alto valore simbolico, fu qui che nel 1878 un gruppo di giovani proletari, sindacalisti rivoluzionari delle ferrovie del Lancashire e dello Yorkshire, fondò il Newton Heath LYR Football Club.. la squadra da cui nel 1902 nacque il Manchester United.. Questi valorosi rivoluzionari trozkisti li puoi trovare ad addestrarsi in Sudamerica e in Medioriente.. in Jugoslavia, in India ed in Albania.. ma li trovi soprattutto a Bury, periferia di Manchester, allo stadio di Gigg Lane.. Dove.. in attesa di poter costruire uno stadio a Newton Heath (per cui il settembre scorso è stata aperta una sottoscrizione popolare nei vari soviet di quartiere e nei circoli dopolavoristici dell’Arci.. già raccolte oltre un milione e mezzo di sterline..) giocano le partite casalinghe i ragazzi del Fcum..


E sul luminoso sentiero che li condurrà a vedere sorgere il sol dell’avvenire dalle tribune del nuovo stadio di Newton Heath.. i ragazzi del Fcum stanno bruciando le tappe.. Entrati nel 2005 nella decima divisione, la più bassa dei campionati inglesi, hanno ottenuto la promozione in ognuno dei primi tre anni di vita ed ora sono in settima divisione.. Sabato 24 ottobre, al termine dei dieci giorni che hanno sconvolto Manchester, hanno sconfitto il Barrow e si sono guadagnati l’accesso al primo turno della FA Cup, dove il 5 novembre incontreranno il Rochdale.. Il proletariato unito ha dato scacco matto al capitalismo.. Quel 24 ottobre è stata la vera svolta.. è stata la nuova rivoluzione.. Quel giorno è stato finalmente dato l’agognato l’annuncio.. Il calcio moderno è morto e finalmente.. II comitato centrale esecutivo panrusso dei Soviet degli operai e dei soldati, il Soviet di Pietrogrado ed il Congresso straordinario panrusso dei contadini, ratificano i Decreti sulla terra e sulla pace, (…) e così pure il Decreto sul controllo operaio (…) Le assemblee riunite dello Zik e del Congresso contadino panrusso esprimono la loro ferma convinzione che l'unione degli operai, dei soldati e dei contadini, questa unione fraterna di tutti i lavoratori e di tutti gli sfruttati, consoliderà il potere che essa ha conquistato e prenderà tutti i provvedimenti rivoluzionari necessari per affrettare il passaggio del potere nelle mani dei lavoratori negli altri paesi, assicurando così una vittoria duratura alla causa della pace giusta e del socialismo..


1 commento:

Gegenschlag ha detto...

Parafrasando Salvatore Samperi, ti dico solo grazie Zio